Gelato, peccato di gola irrinunciabile. Lo dicono gli aneddoti!

In questi primi giorni di un già pungente ottobre, vogliamo proporvi  una serie di curiosi aneddoti legati al mondo del gelato, irrinunciabile piacere!

 

Aneddoti e citazioni

Il gelato è un mix di desiderio e soddisfazione, eros e meditazione. Quello che sente il palato viene trasformato in stati psichici in grado di generare pensieri profondi ed effimeri, intime aspettative e sogni nascosti. Il celebre narratore inglese Charles Dickens, annota nel suo diario, durante una visita a Firenze che:“Gli uomini, quando mangiano il gelato, sembrano tanti bambini intenti a poppare. L’Italia, in questo senso, è piena di poppanti, perché tutti mangiano gelati in tutto il tempo dell’anno”. Stessa città qualche anno dopo, precisamente nel 1895, seduti ai tavoli del famosissimo Caffè Gambrinus, in piazza della Repubblica, si ritrovano a discutere di arte ed esistenza, Gabriele D’Annunzio e André Gide. Due personalità per certi versi opposte ma legate dalla passione per i sorbetti nelle scatole di cartone prodotte dal noto locale.

 

 

Che il gelato sia da considerarsi un alimento completo non è una scoperta recente. Eleonora Duse confessa a una sua amica che: “Spesso, oh molto spesso, non ho appetito allora prendo un gelato di panna e fragole. È l’unica cosa che posso inghiottire quando tutti i cibi e le leccornie mi ripugnano”. L’esponente del verismo italiano, Giovanni Verga, confessa ad alcuni amici che da adolescente spesso si era “nutrito”, in senso letterale, solo di pane e gelato alla cassata siciliana.

Firenze culla del…gelato

Da sempre i fiorentini rivendicano la paternità del primo gelato fatto con latte, panna e uova. La leggenda narra che l’uso dei grassi animali negli alimenti gelati, sarebbe stato scoperto, in pieno Rinascimento, dall’architetto Bernardo Buontalenti per poi essere diffuso in Francia da Ruggieri, cuciniere di Caterina dei Medici. Lorenzo Megalotti, precursore dell’enciclopedismo e ambasciatore di Medici a Vienna descrive nelle sue “Canzonette anacreontiche” nel 1723, le prime rudimentali gelatiere.

Aneddoti dall’estero

I grandi uomini del passato appassionati di gelato, non sono stati ovviamente solo italiani. Dal grande Goethe a Chopin, che afflitto da Tbc non potette più mangiarne, da Guy de Maupassant a Oscar Wilde, assiduo frequentatore del celebre Caffè Procope davanti all’Operà di Parigi che rimaneva come incantato a guardarlo nella coppa, perso in pensieri e ricordi che “imitavano” il lento mutamento del gelato sempre meno freddo e solido.

Se anche tu sei ghiotto di gelato, vieni a trovarci! Ti aspettiamo a Pignola, al Bar Buonasegna!